Nei giorni scorsi il PNAS, una tra le più autorevoli riviste scientifiche degli USA, ha pubblicato lo studio di un gruppo di ricercatori della Stanford University della California, i quali sono riusciti a superare il principale scoglio per la realizzazione dei pacemaker ad alimentazione wireless: la trasmissione dell’energia. Fin’ora, infatti, il metodo di trasmissione studiato, basato sull'utilizzo delle bobine di Tesla, ha dato risultati inefficienti in quanto l’utilizzo di questa tecnologia richiede l’invio di quantità di potenza di anche 100 watt, in grado di bruciare i tessuti biologici. Lo studio di nuovi trasmettitori, invece, il cui design fosse in grado di concentrare l’energia direttamente sull'impianto, ha permesso ai ricercatori di alimentare dall'esterno un pacemaker utilizzando una quantità di energia cento volte inferiore a quella necessaria per le bobine di Tesla. I test, compreso l’impianto del nuovo pacemaker in un coniglio, hanno tutti avuto esito positivo e rappresentano il primo passo per le future modalità di alimentazione degli stimolatori cardiaci elettrici.